1805 | Il 29 luglio nasce nel castello di Verneuil, vicino a Parigi, Alexis-Charles-Henri Clérel de Tocqueville da una famiglia aristocratica della Normandia, e il suo animo, talvolta anche il suo pensiero, sono presi da quell’atmosfera quasi romantica che circonda le vecchie famiglie nobiliari dell’antica Francia. La famiglia Clérel acquistò la signoria di Tocqueville nel 1661: il castello di Tocqueville è posto all’estremità dell’isola di Cotentin. |
| |
1820 | Educato dapprima in famiglia sotto la guida dell’abate Lesner, compie i suoi studi classici al liceo di Metz ma la cultura di Alexis non è molto vasta, e scarse le sue letture; d’altra parte egli dimostra una sorprendente capacità alla riflessione e alla meditazione. |
| |
1826 | Ottiene la “Licence” in giurisprudenza e fa un viaggio in Sicilia. |
| |
1830 | Il 27 luglio scoppia a Parigi la rivoluzione e ciò produce in Tocqueville una crisi di rassegnata tristezza, un disgusto della vita. Il giuramento al nuovo governo è per lui un momento “désagreable”. Cerca così di ottenere un congedo e assieme all’amico Gustave de Beaumont comincia a pensare a un viaggio in America. |
| |
1831 | Tocqueville e Beaumont ottengono dal governo l’incarico di studiare il sistema penitenziario nord-americano; le loro letture e i loro interessi si concentrano verso questo fine, come risulta da un breve saggio pubblicato nell’anno seguente: Note sur le système pénitentiaire et sur la mission confiée par M. le Ministre de l’Intérieur à M. M…., che porta la firma dei due amici.A giugno compiono due famose escursioni: da Syracuse il Voyage au lac Oneida (7 e 8 luglio), e da Detroit, attraverso Pontiac, i Quinze jours dans le désert. |
| |
1832 | Il 21 maggio Tocqueville presenta clamorosamente le proprie dimissioni da magistrato. Frattanto i due amici cominciano a stendere Du système pénitentiaire aux Etats-Unis et de son application en France (Paris, 1833), che sarà pubblicato nel 1833, ma l’opera è essenzialmente del Beaumont. Tocqueville si limita a preparare un’appendice di statistiche e di note. |
| |
1833 | All’inizio dell’anno, Tocqueville pensa di emigrare nell’Africa del Nord e di diventare colono in quelle terre che la Francia aveva conquistato nel 1830.Alla fine dell’anno è occupato alla stesura del suo libro: conduce una vita monacale, ritirato in una povera mansarda nota soltanto a pochissimi amici. L’amicizia è un sentimento che domina profondamente tutta la vita di Tocqueville. |
1834 | E’ impegnato nella stesura della seconda parte del Libro Primo della Démocratie.Nell’estate firma un contratto con l’editore C. Gosselin. |
| |
1835 | In gennaio appare De la Démocratie en Amérique: nell’introduzione è promessa una seconda parte. L’opera ottiene uno spettacolare successo: le 500 copie della prima edizione si esauriscono in pochi giorni ed è subito ripetutamente ristampata (nel 1836 appare la quinta edizione). Numerose le recensioni e i giudizi: c’è chi vede in Tocqueville un democratico, c’è chi, invece, scopre in lui un aristocratico (o liberale).Fra le numerose persone che incontra c’è anche Camillo Benso conte di Cavour.Il 26 ottobre sposa una signorina inglese, Mary Mottley, povera, brutta, di estrazione modesta, che aveva nove anni più di lui. L’ha conosciuta alla fine del 1828 a Versailles, dove ella si trovava con una vecchia zia, e da quel giorno è nata fra i due una profonda libertà spirituale. Tocqueville considera il suo matrimonio come la scelta più sensata di tutta la sua vita. |
| |
1836 | In aprile appare su “The London and Westminster Review”, diretta da J. S. Mill, un saggio di Tocqueville dal titolo Political and social condition of France.Nel giugno comincia a lavorare alla seconda parte della Démocratie, ma procede con lentezza. L’11 agosto l’Académie française, su relazione di Villemain, premia De la Démocratie en Amérique.Nell’ottobre pensa alla possibilità di presentarsi, come candidato, alle prossime elezioni.In séguito ad un accordo con i fratelli, dopo la morte della madre, diventa proprietario del castello di Tocqueville, “il solo luogo che gli sia caro al mondo”. Nonostante le precarie condizioni economiche, che lo costringono ad una vita modesta e parsimoniosa, comincia a pensare a restaurare la dimora avita. |
| |
1837 | Presenta all’Académie royale des sciences morales et politiques dell’Institut de France un Mémoire sur l’influence du point de départ sur l’avenir de la société des Etats-Unis.Tocqueville si presenta alle elezioni (4 novembre) per la Camera dei deputati nel collegio di Valognes, nel dipartimento della Manche, ed espone il suo programma sul “Siècle” e sul “Courrier français” (23 e 25 ottobre). Il conte Molè, Presidente del Consiglio, lo raccomanda al prefetto come candidato del governo. Tocqueville, informato dell’appoggio non richiesto, ma che gli avrebbe garantito l’elezione, protesta con fermezza, perché vuole mantenere un’assoluta autonomia e indipendenza; viene sconfitto. Così si rimette al lavoro e spera di terminare la Démocratie nel 1838. |
1838 | Il 6 gennaio è eletto membro dell’Académie des sciences morales et politiques. Nell’aprile è duramente impegnato nella conclusione della Démocratie en Amérique: sono mesi d’intenso lavoro (ha divorato Rabelais, Plutarco, il Corano, Cervantes, Machiavelli, Fontenelle, Saint-Evremond), ma la stesura della quarta parte procede con estrema lentezza. Il 19 ottobre canta “alleluia”, per aver scritto finalmente la parola “fine”; ma la gioia dura poco perché si accorge di dover riscrivere tutta la parte iniziale. |
| |
1839 | Si ripresenta alle elezioni per la Camera dei deputati, sempre nel collegio di Valognes, e, nel marzo, vince con una larga maggioranza. Inizia un nuovo periodo nella vita del Tocqueville, quello politico, che si chiuderà il 2 dicembre 1851 con il colpo di Stato di Luigi Napoleone.Non diviene un parlamentare sicuro e brillante, capace di guidare l’assemblea: la sola idea di parlare alla tribuna suscita in lui un sentimento di “orrore e terrore”. Nell’ottobre del 1839 è alle prese col capitolo finale della seconda parte della Démocratie. |
| |
1840 | Pubblica nel marzo la seconda parte della Démocratie en Amèrique, la quale ottiene un successo assai meno clamoroso.E’ relatore, il 20 giugno 1840, alla Camera dei deputati sul problema della riforma delle prigioni, ma il suo rapporto sarà discusso solo nel 1843. |
| |
1841 | Il 23 dicembre 1841 è eletto all’Académie française, al posto del conte di Cessac, e il 21 aprile 1842 pronuncia il tradizionale discorso commemorativo del suo predecessore, affrontando il problema della Rivoluzione e dell’Impero, alle cui vicende la vita del suo predecessore fu strettamente connessa. |
| |
1842 | Il 4 giugno presenta all’Académie des sciences morales et politiques una relazione sull’opera di R. Allier, Etudes sur le système pénitentiaire et les sociétés de patronage (Paris, 1842).Nel dicembre è eletto nel Consiglio generale della Manche. |
| |
1843 | Vorrebbe scrivere un libro sull’India: si era interessato di quella colonia sin dal 1840, ma non porta a termine questo progetto, che tuttavia lo occupa sino alla morte. |
| |
1844 | Il “Journal de Commerce” cambia di proprietà e Tocqueville diventa uno dei nuovi azionisti: egli era un collaboratore del “Siècle”, ma ora preferisce avere un giornale suo, per esporre più liberamente la propria linea politica. |
| |
1845 | Il 28 aprile in un discorso alla Camera dei deputati rivendica la libertà di religione come la più alta di tutte. |
| |
1846 | Presenta all’Académie des sciences morales et politiques una relazione sull’opera di A. Macarel, Cours de droit administratif (4 voll., Paris, 1844-1846). |
| |
1847 | Pubblica la voce Cherbourg nella Histoire des villes de France curata da R. Guilbert.Il 22 luglio pronuncia all’Académie française il solo discorso della sua carriera accademica che poi giudicò “odioso”: Discours sur les prix de vertu.Nell’ottobre stende un saggio che resterà inedito e incompleto: De la classe moyenne et du peuple. Doveva servire da manifesto per un nuovo raggruppamento di forze politiche. |
| |
1848 | Il 5 gennaio riferisce all’Académie des sciences morales et politiques sull’opera di A. E’. Cherbuliez, De la démocratie en Suisse (2 voll., Paris, 1843).Il 27 gennaio Tocqueville pronuncia davanti ad un’assemblea annoiata “il più bel discorso della sua carriera” di parlamentare, quello sull’imminenza della rivoluzione sociale.Tocqueville è nominato membro della commissione incaricata di stendere la nuova costituzione (17 maggio-19 giugno): il nostro vorrebbe il decentramento, un Parlamento bicamerale, l’elezione indiretta del Presidente da parte di grandi elettori, a loro volta eletti a suffragio universale, ma il testo presentato all’Assemblea, (30 agosto) e definitivamente approvato (4 novembre) prevede una sola Assemblea, un Presidente, capo dell’esecutivo, eletto a suffragio universale per quattro anni e non rieleggibile, un Consiglio di Stato, eletto dall’Assemblea, per il controllo dei progetti di legge e del potere regolamentare in materia di amministrazione. Il 5 luglio è nominato Presidente del Consiglio: è un governo d’ordine, ma repubblicano e democratico-liberale, al quale il Tocqueville aderisce, anche se con scarse speranze di vedere finalmente realizzato il sogno della sua giovinezza: l’ordine e la libertà.Pronuncia all’Assemblea costituente due importanti discorsi: uno il 12 settembre 1848, contro l’introduzione nel testo costituzionale del “diritto al lavoro”, l’altro il 5 ottobre, sulla separazione dei poteri. Nell’ottobre il Tocqueville è incaricato di rappresentare la Francia, in qualità di plenipotenziario, alla progettata e mai tenuta conferenza di Bruxelles, ove la Francia e l’Inghilterra vogliono svolgere un’opera di mediazione fra l’Impero Austro-ungarico e il Regno di Sardegna.Le elezioni per il Presidente della Repubblica sono fissate per il 10 dicembre: Tocqueville sostiene Cavaignac, candidato dei repubblicani, ma vince con una maggioranza impressionante Luigi Napoleone. Tocqueville, così, dà le dimissioni dal suo incarico diplomatico. |
| |
1849 | Il 26 maggio l’Assemblea costituente tiene la sua ultima riunione. Il 28 maggio si riunisce la nuova Assemblea nazionale, al Tocqueville viene affidato il Ministero degli Affari esteri (2 giugno). Sostiene abilmente la Porta Ottomana contro l’Austria e la Russia che nell’ottobre minacciano la guerra per ottenere l’estradizione degli insorti ungheresi che rifugiatisi in Turchia; sostiene l’autonomia della Svizzera, che, diventata il rifugio di tutti i rivoluzionari europei, è invisa alle potenze reazionarie, persuadendola però ad una politica di maggior sorveglianza degli elementi estremisti.Si occupa anche della questione italiana per rafforzare il debole Regno di Sardegna contro un ultimatum (19 luglio) mandato dall’Austria dopo la battaglia di Novara permettendo così la Pace di Milano (6 agosto). Tocqueville, nonostante le insistenze di Napoleone, rifiuta di entrare nel nuovo governo; si è ormai psicologicamente staccato dalla vita politica. |
| |
1850 | Nel luglio, ritiratosi a Tocqueville, scrive la prima parte dei Souvenirs.Per ragioni di salute, è costretto a trasferirsi a Sorrento (novembre 1850-aprile 1851) ove scrive la seconda parte dei Souvenirs e comincia a pensare ad una nuova opera su Napoleone. |
| |
1851 | Tornato in Francia il Tocqueville entra nel giugno a far parte del comitato parlamentare per la revisione della Costituzione, e l’8 luglio legge all’Assemblea la relazione, che, favorevole in fondo alla revisione, viene da molti imterpretata in senso anti-revisionista. Il progetto di revisione costituzionale non ottiene la maggioranza richiesta (3/4) dell’Assemblea (19 luglio). Il 16 settembre Tocqueville è ancora a Versailles ove inizia la terza parte dei Souvenirs. |
| |
1852 | Il 3 aprile, in qualità di Presidente dell’Académie des Sciences morales et politiques, pronuncia un discorso sull’esistenza, o meno, della scienza politica, e, in questa sede, polemizza duramente con il potere politico per le sue illegittime interferenze nel mondo della scienza.Lavora intensamente ad un’opera storica sulla Rivoluzione francese; nel luglio ha già steso due capitoli: Comment la République était prete à recevoir un maitre, e Comment la nation en cessant d’etre républicaine était restée révolutionnaire. Confessa di avere iniziato dalla fine e non dall’inizio, perché la conclusione della rivoluzione nel cesarismo era il problema su cui aveva maggior desiderio di scrivere.Nel maggio si dimette da Presidente del Consiglio generale della Manche, per non prestare giuramento al nuovo regime. Nell’ottobre è di nuovo ammalato. |
| |
1853 | Per ragioni di salute e per compiere ricerche storiche sull’Antico Regime, nel maggio si trasferisce a Saint-Cyr, vicino a Tour, ove si trattiene sino al giugno del 1854. |
| |
1854 | Nell’estate (giugno-settembre) compie un viaggio in Germania, per vedere un paese che non è stato toccato dalla rivoluzione, e conoscere così direttamente la natura del feudalesimo. Tornato in Francia prende dimora a Compiègne, ove stende l’Ancien Régime. |
| |
1855 | Da aprile a giugno si trattiene a Parigi per ulteriori ricerche negli archivi, poi torna a Tocqueville. |
| |
1856 | Nel giugno pubblica L’Ancien Régime et la Révolution, primo volume di un’opera più vasta sulla Rivoluzione, che si esaurisce in pochissimi giorni; l’opera sarà ristampata nell’autunno. Tocqueville frattanto pensa di completare la sua opera che voleva intitolare semplicemente: La Révolution. |
| |
1857 | Nel febbraio riprende a studiare la Rivoluzione, ma “l’immensità del compito” lo spaventa. |
| |
1858 | Nel gennaio-febbraio ha pronti, in una prima stesura abbastanza elaborata, i capitoli iniziali del secondo volume sulla Rivoluzione. Nel marzo è di nuovo a Parigi per ulteriori ricerche; ma, stanco, ritorna a Tocqueville nel maggio: sente di non avere più “le diable au corps” necessario per terminare l’impresa. Nel giugno ha uno sbocco di sangue, ma ancora s’illude sulle condizioni della sua salute. In novembre si trasferisce a Cannes. |
| |
1859 | Il 16 aprile muore a Cannes, nella religione dei padri, circondato dalla moglie, dalla famiglia e dagli amici. Testimonianze affermano che negli ultimi giorni di vita si facesse leggere sovente le parole con cui inizia il Vangelo secondo San Giovanni: In principio erat verbum.A Tocqueville si svolgono funerali imponenti con la partecipazione di tutta la popolazione. |