CRONOLOGIA DI SIEYES
1770Stende un progetto di Biblioteca ideale: Archives nationales de Paris.
1774Redige Delinéamens politiques, quattro quaderni manoscritti da lui, ove sono delineate le sue convinzioni politiche e i suoi primi progetti d’intervento espressi nella divisione del lavoro. La prima parte ha per titolo Del potere arbitrario in un paese libero, le seguenti Degli individui che formano la popolazione generale, ed infine La legge come espressione della volontà sociale.
1775Si inizia a notare una progressiva evoluzione del pensiero di Sieyes da una fase meditativa, quella degli studi, ad una fase operativa; i suoi appunti sono sempre più una valenza programmatica come nel lungo manoscritto intitolato Sulla morale di Helvetius.
1778Esce il suo Essai sur les privilèges considerando i privilegi odiosi e ingiusti.
1789Esce la sua celebre opera Qu’est-ce que le tiers état? Di evidente carica polemica. Diviene famoso e senza neppure essere candidato è eletto – sebbene prete – a rappresentare il Terzo Stato di Parigi, dopo essere stato respinto dal clero di Chartres. Nel giugno è uno dei protagonisti della grande battaglia che trasforma il Terzo stato in Assemblea nazionale, a luglio legge pubblicamente il suo Preliminare alla Costituzione, che già nella presentazione si scosta dai progetti dei moderati e nella prima parte introduce la Dichiarazione dei diritti ed insiste sulla differenza fra il “potere costituente” ed i “poteri costituiti”. In agosto si oppone decisamente all’abolizione della decima senza riscatto con due discorsi successivamente pubblicati col titolo Opinione dell’abate Sieyes sulla redazione del decreto del 4 agosto e Osservazioni sommarie sui beni ecclesiastici. Rifiuta di essere eletto arcivescovo di Parigi e il suo carattere taciturno si accentua; Mirabeau giudica il suo silenzio “una calamità pubblica”.Simpatizza per i girondini. Suo vanto è un progetto di Costituzione che prevede una sorta di Corte costituzionale il Jury constitutionnaire.Con il Direttorio Sieyès tocca l’apice della sua fortuna politica: è prima ambasciatore a Berlino, poi membro del Direttorio (carica che aveva precedentemente rifiutato) e dopo il colpo di Stato del 18 brumaio, di cui è artefice, console provvisorio.Eclissato dall’astro di Napoleone, Sieyès vive negli onori e nel silenzio divenendo membro dell’Accademia di Francia e conte dell’Impero.Esprime la distinzione tra cittadini attivi e passivi in Alcune idee di Costituzione applicabili alla città di Parigi, e chiarisce le ragioni di tale distinzione nelle Osservazioni sul rapporto del Comitato di Costituzione
1790Pubblica il Progetto d’un decreto provvisorio sul clero dove riprende il discorso del riscatto della decima.
1791Pubblica il Moniteur.
1793E’ eletto presidente del Comitato d’istruzione e il suo progetto di riforma degli studi è duramente attaccato da Robespierre, il quale lo considera, ingiustamente, espressione di una mentalità controrivoluzionaria.
1794Pubblica Notice, sorta di autobiografia dove descrive la sua prima occasione di coinvolgimento nella vita politica e la dolorosa constatazione della situazione di impotenza e di oppressione in cui si trova il Terzo Stato e che avrebbe dovuto servire ad attenuare tante polemiche, ma l’opera risulta irritante e aggressiva.
1795E’ eletto al Comitato di salute pubblica e successivamente Presidente della Convenzione.Partecipa ai negoziati di pace con la Prussia ed è l’artefice di quella con l’Olanda, grande successo diplomatico della Francia e trionfo personale.
1797L’11 aprile è soggetto ad un attentato che sembra simboleggiare la forza della reazione contro i princìpi rivoluzionari che l’abate incarna.
1814Prende la rivincita su Napoleone firmando con Grégoire e Ducos l’atto di abdicazione.Ciò, però, non basta a riabilitarlo agli occhi dei restauratori: come regicida è escluso dalla Camera dei pari e, prima ancora di esservi condannato, prende la via dell’esilio.
1815Vive a Bruxelles nel suo forzato esilio che riafferma l’incombere d’un destino di solitudine e amarezza.
1830Rientra a Parigi dopo la Rivoluzione di luglio.
1836Muore dimenticato e matto, il 20 giugno.