1

Lei stava oltre ogni confine atteso,

Negli occhi neri avea il lampo del sole

Ed il suo corpo non aveva peso

E il mondo intorno era come lei vuole.

Lui nell’inferno del dolore è sceso

Laggiù dove non sono le parole.

E per tristezza alfine vi concludo

Lui era sol col suo pensiero nudo.

2

Taci che lei parlarti non può più.

Cammina per le strade del deserto

Tu che del cielo non vedrai più il blu,

Tu che fatichi sul sentiero erto.

Cerchi a salire e sei sempre più giù

Senza un cielo dalle carezze aperto

Mentre il sole non scalda più lo ore

Dei battiti infelici del tuo cuore.

3

Lei camminava alta e con leggera

Veste di veli e pizzi rivestita

E non era il suo corpo cosa vera

Che con affanno cercavan le mie dita.

Aspettavo nell’ombra della sera

Che riaprisse la porta della vita

e nei capelli neri avvolti in fiocchi

più non vi era confine dei miei occhi.

4

Il cammino qui alfine si conclude

Del paladino che per molti anni

Esplorando il mondo che si chiude

Della politica ha insegnato i danni.

Per ben due lustri delle menti nude

Dei grandi pensatori e degli affanni

Che li han guidati ha detto tutto il senso

Senza trovar per loro alcun consenso.

5

Lungo le strade della grande impresa

Lui ha marciato con fiera prodezza

Senza capir che la via era in discesa

E che nel piccolo non vi è alcuna bellezza.

Di questo camminare a larga tesa

Ora, già vecchio, il suo cuore si spezza:

A guardarsi d’intorno in largo e in tondo

Altro non vede che la fine del mondo.

6

La cerbiatta saliva alla foresta 

Per nascondersi nel folto delle fronde

E nessun maschio le teneva testa

La dove il sol col buio si confonde.

Entrava poi nella caverna mesta,

Stanca d’amor  e di passion profonde.

Tanto che alfine senza trovar riposo

Nelle braccia ricadde del suo sposo.

7

Così le note vagan tra le stelle

Come lui raccoglieva le sue rose

Per poi donarle a quelle donne belle

Che al mondo san crear tutte le cose.

Sentiva il suo calor sopra la pelle

E il profumo di estasi armoniose.

Lei nel silenzio aspettava il dono

Di quelle cose così com’esse sono.

8

Nella notte triste e abbandonata

Aspettavan quel moto del pensiero

Che rende vera ogni silente fata

E dice dell’amore ogni mistero.

Lui tein la man di lei cosi afferrata

che la trascina oltre il confine nero

di quella solitudine del cuore

che col silenzio sciupa ogni bel fiore.

9

La barca scivola sponda dopo sponda

La vela stringe e prende il dolce vento

Le stelle salgon nella notte fonda

Nel cuore di lei più non v’è  tormento.

E guarda in ciel salir la luna tonda

Accarezza con gli occhi il firmamento.

Lui sente che il suo cuor sta per morire

Ma il viaggio prima o poi deve finire.

10

Si può cantar l’amore fin che vuoi

Con versi, con parole, con le dita.

Si può sperar quello che non puoi,

Ma alla fine la favola è finita.

Pensi che il mondo e il tempo siano suoi

Che il tempo e il mondo te l’hanno rapita,

Pensi che nulla c’è per te nel mondo

Se non ricominciar da un girotondo.

11

Accadde un dì che Barbara imperiosa,

Donna di infinte, studiate seduzioni,

Prese di Berto la linfa amorosa

E sopra a cavalcar si dè a scossoni.

Vecchio era Berto e non capì la cosa

Finché tra l’urla si spaccò i coglioni.

Medicato fu Berto dell’oltraggio

Ed alla fine si trovò più saggio.

12

Avea la Barbara due labbra sottili

Li tra le gambe dove ci si bagna

Dove le lingue non sono mai vili,

Dove il destrier galoppa alla campagna,

Dove cerchi tirar tutti quei fili

Che messi insieme fanno una montagna.

Berto già vecchio e ormai rincitrullito

Non sapendo che far vi infilò il dito

13

Accadde che, in quella dolce sera,

Lei aprì il cuor come di fronte al sole

Svelandosi a lui così com’era

Per riportarlo al ciel come lui vuole.

E quella storia diventava vera

Non per semplice effetto di parole,

Ma per quanto di vero e di profondo

Ognun ricerca fino in capo al mondo.

14

Eran saliti al cerchio della luna

Da dove puoi veder tutte le stelle.

E lei scuoteva la sua chioma bruna

E lui sfiorava la candida sua pelle.

Contavano le luci ad una ad una

Per volare nel viaggio a tutte quelle

Costellazione che lì vuoto raduna.

Ma c’era un prezzo da pagar, si sa.

Rinuncia doveano far di libertà.

15

Di Barara Berto voleva la virtù

E lei la porse con ferma intenzione

Veli e vesti tirandoseli giù

Per suscitare di Berto l’erezione.

A lui la linfa d’amor veniva su

Nonostante d’età la costrizione.

Ma per concludere tempo ci voleva

E questo Barbara, no, non lo sapeva.

16

Quando immediato il tempo si consuma

Che tu non pensi più poter amare,

allora l’onda con tutta la sua schiuma

ti prende e più non ti rilascia andare.

Per un attimo voli come piuma

Sopra tutte le isole del mare.

Sei certo che la cosa non sia vera

Ma laggiù in fondo vedi scender sera.

17

Le passioni del cuore, le più vive,

Sono un capriccio degli dei celesti.

Nei pensieri si insinuano furtive

Agitano i sensi e li tengon desti.

Tu vorresti inseguirle sulle rive

Di mari, fiumi, dolci luoghi agresti.

Ma sono solo magie di pochi istanti

E sortilegi dei perduti amanti.

18

Il tempo che in amor pare infinto

Nel mondo dura meno di un istante

E lascia un paesaggio inaridito

Un vento freddo, gelido, accecante.

Aspetta il sogno che il tempo ha rapito

E il mondo gira misero viandante.

E non vi sono orologi che del cuore

Con precisione battano il dolore.

19

Sola lei va nel freddo dell’inverno

Per quella strada che ogni giorno fa.

Ma questa volta il tempo pare eterno

La solitudine non è più libertà.

Legge confusa quel che il suo quaderno

Della vita il segreto dir non sa.

E pensa a quella storia dolce e già finita

Come a un prezioso brandello della vita.

20

Lei gli chiedeva, turbata e perplessa,

su quali basi e con quale premessa

sarebbe possibile fare all’amore

se dietro al sesso non ci sta più il cuore.

Lui non poteva darle la ragione

Che nella vita vi è un canzone,

cantata da secoli e da millenni,

da quei desideri che sono perenni

e non son solo di innamorati,

ma fanno gli uomini lieti e beati.