buon compleanno

Il tuo compleanno dimenticato.

che passa via liscio e non fa rumore. 

E tutto il giorno senza di te.

Una cena tra amici che non c’è,

una festa che resta prigioniera di mille occupazioni

email, cellulare, riunioni.

Un quotidiano fatto di percorsi senza magia

e un cielo che oggi piove malinconia.

Non c’è stata attesa, speranza ed evento.

Tutto scivola via, nello spazio e nel vento,

Senza sorrisi, passioni, ricordi.

Il giorno che aspetta e che si ripete

nel rito senza pretese di scriverti una rima cortese.

Il tempo di un giorno che passa all’istante …

il piccolo mondo del tuo dolce amante. 

al mattino

Sì, io ti offro tutta la tua bellezza

e non ho altra certezza che il tuo sorriso,

una carezza sul viso, 

fatta di una sostanza leggera come la quiete,

il velo di una speranza che apre gli occhi al mattino

attraversa le nubi del giorno

ora dopo ora insegue tutto il cammino che ci separa

prende forza, poi poco a poco, lenta si allontana

lenta si spegne

e ti aspetto, nel buio, nel buio.

le parole

Ascolta le mie parole

sono farfalle nel cielo di primavera

nel sole fragile pronto a lagrimare

di gocce, di pioggia, di cielo.

Ascolta le mie parole come la schiuma del mare.

Là io ti ho costruito un giardino divino

che sa respirare ogni orizzonte lontano.

Silenzio, lo sguardo, il sorriso …

Ti sto porgendo la mano.

il desiderio

Il desiderio è un lampo azzurro negli occhi

un sussurro del mare 

che neppure puoi raccontare.

Una luna immensa e lontana

Un palazzo incantato al quale non sei mai arrivato.

Il desiderio è la notte che attende le stelle,

un sentiero fatto di foglie pestate,

di fiori sbocciati nel sonno,

nel sogno di averti vicino

ad ogni mattino del mondo,

ad ogni mattino …

la partita

Giocare, giocare e giocare,

il tavolo di questa partita 

è la vita.

Ci sono le carte, i colori, fiori e cuori,

poi picche crudeli e denari illusori.

C’è un piccolo mondo di grandi emozioni, 

di sguardi d’intesa. 

Lì puoi perdere ogni fortuna, 

concedere ogni vittoria:

nel gioco la fragile gloria è un grande sorriso

e una stretta di mano 

che riservi solo al tuo dolce compagno.

Giochiamo, giochiamo.

il porto

Non tornerò nel porto

villaggio morto di strade,

sentieri stretti dal silenzio,

viottoli percorsi ieri

dai pescatori troppo stanche

delle usate reti.

Navigherò la notte di stelle,

stelle d’aurora sulla linea dell’orizzonte.

La nostra fonte, laggiù 

è nascosta da macchie nere di nubi.

Ecco il timone, prendilo tu. 

Guidami lontano:

stringi la mano alla ruota.

Senti? la schiuma, le onde

dicono che la nostra meta 

è oltre tutto quello che c’è

e che senza soffrire puoi percepire.

Prendi la rotta che mi hai 

Insegnato ad amare.

Fuggiamo le spiagge, le isole selvagge,

veleggia aperto il mare.

Al porto non voglio tornare.

dolce il mattino …

Caffè, la tazza, il dolce al mattino

un sorriso, “buongiorno”, e un inchino.

Caffè, la tazza e il dolce al mattino

il cucchiaino …

Che importa se il sole non c’è.

La tazza, il caffè, il dolce al mattino

il tuo sorriso un po’ birichino.

E tu mi chiedi: il sole dov’è?

la tazza, un sorriso, il caffè …

il palazzo incantato

Viene la notte, batte l’ora

i giorni se ne vanno, io resto.

Resto nel tempo che mi divora, 

che non so cos’è e neppure perché.

Resto in un verso di poesia

Qualunque cosa sia 

Che sia nelle tue mani.

Viene la notte, aspetto il domani.

Aspetto un lampo d’aurora

di sole pigro, appannato, umido di rugiade,

cristalli di lacrime della beate

fatti di frotte di sogni, di nani, di mostri, 

del mistero di palazzi incantati 

che sono la mia dimora.

Viene la notte, batte l’ora …

 solitudine

Per molti giorni

ho dormito a fianco della mia solitudine:

carezze, sospiri e sguardi di gratitudine,

sogni di voci, volti confusi, vuoti ritorni.

Poi, senza luci, a chiudere gli occhi

avrò consumato tutta la mia eternità.

Lento a cadere, come fiocchi di neve,

beve il tempo tutta la sua sete

e lascia arido il mondo.

Anche la solitudine si consuma,

e giù e giù e non conosce alcun moto.

Allungo la mano per una carezza …

il vuoto.

a spasso coi nani 

È belle la casa dei nani:

La costruirò domani.

Il progetto è perfetto

C’è la foresta, il fiume, il laghetto.

Ci sono gli uccelli nel bosco, 

un sorriso che non ti conosco

e tutto il mondo da inventare

a piccoli, piccoli pezzi che puoi assemblare.

Mancano i nani …

Verranno domani.